BALLOS SARDOS

presso Fusolab 2.0 – Via della Bella Villa, 94 - ROMA
La danza per la cultura sarda ha un valore immenso, è un tratto distintivo fra i più sentiti e identificativi. La varietà dei balli, la loro biodiversità locale, l'elevata e diffusa competenza etnomusicale ed etnocoreutica della Sardegna, fanno di questa isola un campo di indagine di tanti ricercatori ed antropologi.
Accanto ad arcaicismi coreutici, convivono anche prestiti giunti dall'esterno, trasformazioni, innovazioni coreografiche spettacolari dei gruppi folkloristici, tendenze a globalizzare e generalizzare alcuni modelli attraverso nuove scuole urbane di ballo, ecc.
La tarantella del Gargano - Laboratorio con Pino Gala

Culture adriatiche – Tradizioni e balli dell'Italia adriatica
Sabato 25 febbraio 2023 - ore 16,00 – 20,00
presso Spazio Matta - Via Gran Sasso, 57 – Pescara
- ore 16.00: Presentazione del corso e del tema didattico, uso delle castagnole garganiche.
- ore 16.30: Lezione tecnica di ballo
- ore 18.30: Conferenza sul tema: “Strani suoni, stridule voci e rude danze sulla Montagna Sacra”. Narrazioni e immagini inedite sulla ricerca etnocoreutica garganica. Dibattito.
- ore 19,15: Lezione tecnica di ballo
- ore 20,00: Chiusura dei lavori
Così abbiamo voluto quest'anno iniziare un percorso di conoscenza dei repertori di ballo tradizionale di aree che si affacciano sul versante italiano del Mare Adriatico, scegliendo le tarantelle del Gargano, i balli di una precisa comunità del medio Abruzzo (Loreto Aprutino) e il saltarello di una valle delle Marche centrali (Val di Chienti).
I balli tradizionali dell'Umbria - I balli tradizionali dell'Umbria - Laboratorio didattico con Pino Gala

h. 15 – 19 presso L'Officina, via San Lorenzo 22
Per ciò che concerne la distribuzione delle danze del mondo agro-pastorale, siamo riusciti fra il 1987 e il 1993 a documentare ciò che restava delle pratiche e delle memorie etnocoreutiche ed etnomusicali di questa regione. Molti balli erano già caduti in disuso; nei successivi 30 anni il patrimonio è andato ulteriormente riducendosi.
Tale impoverimento culturale del patrimonio intangibile è grave e deve preoccupare gli amministratori politici, le università e tutte le istituzioni culturali della regione, oltre che le comunità un tempo detentrici di tali ricchezze.
Manfrina e scotis dell'area del Trasimeno
LA SALTARELLA DI AMATRICE - Bergamo (progetto Sussulti di danza)

- h. 15,30: Lezione di ballo
- h. 17,30: Lezione teorica e video originali inediti
- h. 18,15: Lezione di ballo
- h. 19,30: Ripasso
- h. 20,00: Cena collettiva
- h. 21,30: intrattenimento musicale
prof. Pino Gala, antropologo della danza (curriculum: http://www.taranta.it/.../149-giuseppe-pino-michele-gala...)
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice, (curriculum: http://www.taranta.it/.../curricula/160-tiziana-miniati.html)
Lo sconvolgimento socio-economico e culturale che ne è derivato ha prodotto una dispersione di molti suoi abitanti, la fine di una vita sociale di paese, il blocco di tante sue attività e il cadenzare solito della quotidianità feriale e festiva. Anche le sue tradizioni, conservate gelosamente, hanno risentito della lacerazione di un tessuto civile. Amatrice era uno scrigno di preziose testimonianze canore, etnomusicali ed etnocoreutiche: canti a braccio, ciaramella, tamburrella, organetto e saltarella erano i suoi gioielli migliori. Oggi si cerca di tutelare questo importante patrimonio.
La ballarella in Abruzzo - Spoltore (PE)

Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
La famiglia etnocoreutica delle ballarelle è ancora da studiare nella sua distribuzione geografica e nell'analisi delle varianti strutturali e stilistiche. Infatti può essere considerata un sottogruppo morfologico dell'ampia famiglia del/lla saltarello/a ma è prevalentemente collocata a cuscinetto fra il territorio della tarantella e quello del saltarello, ossia l'area del Matese e delle Mainarde fra Campania e Molise, il Lazio meridionale e – staccata da questa area – alcuni paesi abruzzesi collocati fra Majella e valle del Pescara.
Nel panorama delle danze abruzzesi l’osservazione analitica esempi di ballarella da me scoperti vuol far comprendere agli appassionati di musica e ballo popolare la grande varietà e l’abbondanza di varianti della tradizione etnocoreutica abruzzese e di metterli in guardia sulla tendenza degli ambienti cosiddetti “folk” che tendono a ridurre a modelli unici i balli regionali, attraverso un processo di semplificazione, globalizzazione e consumismo dei patrimoni locali» [Pino Gala].
h. 16,00: Lezione tecnica sulle ballarelle della Majella
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Aperitivo in musica
Tammurriata dell'area domiziana - Milano

presso C.I.Q. (Centro Internazionale di Quartiere) – Via Fabio Massimo 19
Negli ambienti folk si è diffusa erroneamente la denominazione "tammurriata giuglianese", in realtà sono tanti i paesi in cui è diffuso questo modello di "ballë 'n'copp'o tammurrë".
Vi aspettiamo.
h. 10,30: Laboratorio pratico di tammurriata
h. 12,30: pausa pranzo
h. 13,15: Lezione teorica: Le tipologie tradizionali del ballo sul tamburo in Campania e sue recenti trasformazioni. Rapporti con gli altri modelli di tarantella (a cura di Pino Gala). Visione di video inediti.
h. 14,00: Laboratorio pratico di tammurriata
h. 15,00: Chiusura dei lavori e saluti
Laboratorio di ballo sul tamburo - Bergamo

O ballë ‘n coppë o tammurrë
presso "La tana dei Gioppini", Via Celadina, n. 5 - 24020 GORLE (BG)
La visione di documentari inediti e rari di ricerca (a partire dal 1981) permetterà una conoscenza contestuale e socio-culturale del ballo, ripreso durante le varie feste mariane primaverili ed estive o in incontri di vicinato.
Il contesto sacrale e rituale ha contribuito a conservare la pratica del ballo, come componente essenziale della festa religiosa.
Tale sottogruppo si articola a sua volta in almeno 5 modelli areali diversi, complessi e difficili soprattutto nell’assimilazione dello stile contadino. Negli ultimi 20 anni è stata reinventata una “tammurriata urbana”, stilizzata e resa artificiosa e distante da un linguaggio rurale originario.
Laboratorio di PIZZICA PIZZICA tradizionale - Bergamo

presso "La tana dei Gioppini", Via Celadina, n. 5 - 24020 GORLE (BG)
Diverso è il taglio tematico e metodologico. Infatti abbandoniamo il metodo antologico e areale e adottiamo quello specialistico e di approfondimento. Dallo sguardo e dall'insegnamento panoramico passiamo all'immersione nel modello e nello stile coreutico locale. Quindi non affronteremo più in ciascun laboratorio un gruppo di balli semplici e di gruppo, ma studieremo solo una danza complessa per volta, prevalentemente di coppia.
Resta identico però il metodo d'approccio: insegneremo le forme originali e in modo filologico, così come l'abbiamo appreso decenni or sono, prima della scomparsa di alcune danze o della trasformazione spettacolare. Vi sarà sempre in ciascun laboratorio una sezione teorica nella quale parleremo di notizie storiche e antropologiche e vedremo i video originali dei balli insegnati, a prova della competenza e dell'adesione alle forme autentiche da parte dei docenti.
Inoltre vogliamo far conoscere una parte dell'immenso patrimonio etnocoreutico dell'Italia, senza il bisogno di ricorrere a mode folk di balli stranieri, spesso non controllati nelle loro forme originarie.
La saltarella di Bucchianico (CH) 2022

Sala del teatro comunale e chiostro comunale
Dalla ricerca al reinnesto.
h. 15,30: inizio del Laboratorio. Lezione tecnica di saltarella di Bucchianico
h. 19,00: Conferenza: "Eredità etniche a rischio e loro trasposizione al futuro. Questioni patrimoniali culturali a Bucchianico". Proiezione video. Tavola rotonda a seguire condotta dall'Arch. e storico locale dr. Giuliano Di Menna.
h. 20,00: Cena collettiva condivisa e intrattenimento danzante.
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Sabina Gala, antropologa culturale
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
SUSSULTI DI DANZA - I balli tradizionali dagli Appennini alle Alpi

Da questi giacimenti della memoria abbiamo estratto alcune danze che si eseguono in gruppo nelle situazioni di festa o di ritrovo sociale.
Pizzica della Grecia Salentina

Laboratorio teorico-tecnico con Pino Gala
35 euro per iscrizioni entro il 15.05
40 euro per iscrizioni successive al 15.05
Concerto: 5 euro
Tessera Artigirovaghe: 5 euro
I BALLI TRADIZIONALI IN MAREMMA. Laboratorio didattico a cura di Pino Gala

presso Agriturismo Bio "Le Macchie Alte" – Poderi di Montemerano
Area di antica vocazione agraria, boschiva e pastorale, dalle alture dell'Amiata alla costa è stata da millenni caratterizzata dalla transumanza invernale: pastori con le greggi, boscaioli e "montagnini" scendevano dalle varie zone dell'Appennino per svernare in Maremma. Il pascolo, lo "smacchiamento" (disboscamento della macchia mediterranea), lavorazione dei giunchi e delle paglie ed altri lavori possibili permettevano la sopravvivenza dei lavoratori stagionali delle montagne, che restavano in Maremma dall'autunno alla primavera inoltrata.
Anche le danze sono state effetto di questo meticciato di culture locali diverse.
IL LACCIO D'AMORE e ALTRI BALLI DI PENNA SANT'ANDREA (TE)

Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
h. 16,00: Lezione tecnica sul Laccio d'Amore e altre danze di Penna S. Andrea
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Cena condivisa e intrattenimento musicale.
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
SUSSULTI DI DANZA - 2

Da questi giacimenti della memoria abbiamo estratto alcune danze che si eseguono in gruppo nelle situazioni di festa o di ritrovo sociale. Le danze saranno insegnate nella loro forma originale, inoltre vi sarà una sezione teorica nella quale parleremo di notizie storiche e antropologiche e vedremo i video originali dei balli insegnati.
I Laboratori saranno improntati al recupero anche di alcune "funzioni" proprie del ballo tradizionale: capacità aggregativa, divertimento, buon umore, piacere fisico, distensione psichica, esercizio ritmico-motorio, concentrazione esecutiva.
Inoltre vogliamo far conoscere una parte dell'immenso patrimonio etnocoreutico dell'Italia, senza il bisogno di ricorrere a mode folk di balli stranieri, spesso non controllati nelle loro forme originarie.
LE SALTARELLE DELLA MEDIA VAL DI SANGRO

Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
h. 16,00: Lezione tecnica delle saltarelle della media Val di Sangro
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Brindisi finale e saluti
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
La saltarella di Amatrice - Laboratorio a Spoltore

Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
h. 16,00: Lezione tecnica di saltarella di Amatrice
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Brindisi finale e saluti
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
Lo sconvolgimento socio-economico e culturale che ne è derivato ha prodotto una dispersione di molti suoi abitanti, la fine di una vita sociale di paese, il blocco di tante sue attività e il cadenzare solito della quotidianità feriale e festiva. Anche le sue tradizioni, conservate gelosamente, hanno risentito della lacerazione di un tessuto civile. Amatrice era uno scrigno di preziose testimonianze canore, etnomusicali ed etnocoreutiche: canti a braccio, ciaramella, tamburrella, organetto e saltarella erano i suoi gioielli migliori.
TRATTURI- La pizzica pizzica tradizionale di Terra d'Otranto
TRATTURI
Le vie del ballo popolare in Italia
CISTERNINO (BR) sabato 21, domenica 22 marzo 2020
presso Istituto Salesiano, piazza San Giovanni Bosco
L'Associazione Culturale "Taranta" di Firenze e il Comune di Cisternino organizzano, con la collaborazione con l’Istituto Salesiano di Cisternino e Massimiliano Morabito, un seminario didattico su
LA PIZZICA PIZZICA TRADIZIONALE
in Terra d’Otranto (Puglia)
Repertorio didattico:
Pizzica pizzica della Grecìa salentina (Cutrofiano, Martignano, Corigliano), pizzica pizzica a Ruffano, scotis di Corigliano d’Otranto
PROGRAMMA ORARIO DEL SEMINARIO
Sabato 21 marzo 2020
- h. 15,30: Iscrizioni e presentazione del corso
- h. 16,00: Lezione tecnica di ballo
- h. 18,00: Conferenza: “Dall’abbandono all’invenzione: storia di un ballo chiamato pizzica”. Proiezioni video e dibattito
- h. 19,00: Lezione tecnica di ballo
- h. 20,00: Cena condivisa fra i partecipanti e invitati
- h. 21,30: Festa da ballo col gruppo salentino “Malarazza Ensemble” e suonatori della Valle d’Itria sempre nell'Istituto salesiano.
Domenica 16 febbraio 2020
- h. 9,30: Breve lezione teorica con video
- h. 10,00: Lezione tecnica di ballo
- h. 13,00: Chiusura dei lavori.
DOCENTI
- prof. Pino Gala, antropologo della danza
- dr. Tiziana Miniati, ricercatrice.
La saltarella di Bucchianico (CH)
Laboratorio didattico teorico-pratico
Bucchianico 15 marzo 2020 - h. 10 - 17
Sala dei banderesi e chiostro comunale
Un patrimonio locale per le future generazioni.
Dalla ricerca al reinnesto.
PROGRAMMA
h. 10,00: Iscrizioni e presentazione del corso
h. 10,15: Conferenza: La saltarella di Bucchianico: tipologia e caratteri peculiari.
h. 11,00: inizio del Laboratorio. Lezione tecnica di saltarella di Bucchianico
h. 13,00: pranzo collettivo condiviso
h. 14,30: ripresa del Laboratorio tecnica di saltarella di Bucchianico
h. 17,00: Chiusura dei lavori.
Docenti:
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
Concordanze - La saltarella di Amatrice a Spoltore
CONCORDANZE - culture tradizionali nelle terre d’Abruzzo
Spoltore (PE) Sabato 14 marzo 2020
Area E-spò, Via Dietro le Mura, 16/1
PROGRAMMA
h. 15,30: Iscrizioni
h. 16,00: Lezione tecnica di saltarella di Amatrice
h. 19,30: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 20,00: Cena condivisa
h. 21,00: intrattenimento musicale, canoro e danzante.
Docenti:
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Per poter partecipare al seminario bisogna prenotarsi telefonando o mandando msg ai seguenti numeri, oppure segnalando la propria presenza sull’evento di Facebook.
338-5619192 Edgardo, 347-6186994 Tiziana, 347-5000000 Pino.
AMATRICE E LA SUA SALTARELLA
Amatrice e il suo territorio dell’alta valle del Velino hanno fatto parte dell’Abruzzo e al Regno delle due Sicilie fino al 1927.
TRATTURI 2- Le vie del ballo popolare in Italia
TARANTELLE E BATTICULO DELL’IRPINIA (Campania)
Seminario didattico organizzato da l'Associazione Culturale "Taranta" di Firenze e il Comune di Cisternino organizzano, con la collaborazione con l’Istituto Salesiano di Cisternino e Massimiliano Morabito.
CISTERNINO (BR), sabato 15 domenica 16 febbraio 2020, presso Istituto Salesiano, piazza San Giovanni Bosco.
Repertorio didattico:
Tarantella processionale, in cerchio, a quattro e in coppia di Montemarano, batticulo di Castelfranci, Tarantella di Nusco.
PROGRAMMA ORARIO DEL SEMINARIO
Sabato 15 febbraio 2020
- h. 15,30: Iscrizioni e presentazione del corso
- h. 16,00: Lezione tecnica di ballo
- h. 18,00: Conferenza, proiezioni video ed eventuale breve dibattito
- h. 19,00: Lezione tecnica di ballo
- h. 20,30: Cena condivisa fra i partecipanti e invitati
- h. 21,30: Festa da ballo con musica dal vivo e/o registrata (aperta al pubblico) con suonatori irpini e della Valle d’Itria.
Domenica 16 febbraio 2020
- h. 9,30: Breve lezione teorica
- h. 10,00: Lezione tecnica di ballo
- h. 12,30: Chiusura dei lavori.
- h. 13: Pranzo collettivo presso una trattoria (facoltativo)
Tratturi - Le tarantelle della Basilicata a Cisternino
Le vie del ballo popolare in Italia
CISTERNINO (BR) sabato 18 domenica 19 gennaio 2020
presso Istituto Salesiano, piazza San Giovanni Bosco
L'Associazione Culturale "Taranta" di Firenze e il Comune di Cisternino organizzano, con la collaborazione di Massimiliano Morabito, un seminario didattico su
TARANTELLE E PASTORALI DELLA BASILICATA
PREMESSA: la danza come codice identitario
I tratturi sono antichissime vie di peregrinazioni per la sopravvivenza. Essi permettevano di effettuare ogni anno in maniera cadenzata dei faticosi viaggi in cui uomini e animali condividevano condizioni simili di vita disagiata pur di fornire alle bestie il pascolo adatto secondo il clima e l’orografia del territorio e il sostentamento dei pastori.
Tale fenomeno incideva profondamente sui sistemi economici ed esistenziali delle popolazioni interessate.
Il viaggio transumante diventava così ciclico e senza soluzione di continuità, un’attività che i pastori di montagna si tramandavano di padre in figlio. Il tema del viaggio diveniva congenito all’esistenza e alla professione del pastore, tale da essere un marchio indelebile di identità.
La transumanza metteva in contatto persone di regioni e culture diverse e creava scambi di merci e di saperi: dialetti, usanze, oggetti, tecniche e conoscenze transitavano fra le persone che venivano a contatto. Il tratturo assumeva quindi anche un importante profilo simbolico di linee del destino e di incontri-mescolanze di esistenze.
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