ESTADANZA 2023- 40 anni - Pollino

29 luglio - 5 agosto 2023
- Etnocoreologia e Storia della danza: (prof. P. Gala e relatori vari) 7 h.
- Etnomusicologia: visita al laboratorio del M° Stabile - 1 ora
- Tecnica e Didattica dei balli lucani e calabresi (17 ore)
(docenti: Biagi, Gala P., Gala S., Miniati)
- Gli alberi della memoria: incontri con depositari di tradizione: 3 h.
Balli lucani: tarantelle calabro-lucane del Pollino, tarantelle della Val Sauro, Val d’Agri e del Materano, tarantella figurata del Vulture, pastorale del Pollino a una e due coppie, pichë e palë, scots, quadriglia.
Saranno proposti laboratori musicali con un minimo di adesioni: zampogna (minimo 4), tamburello (minimo 8), organetto/fisa (minimo 4), canto (minimo 8).
Docenti: suonatori e insegnanti locali.
ESTADANZA 2023 - 40 anni - Abruzzo

40° anno - 77a edizione
Laboratorio di base - Scuola di Formazione
Discipline (20 ore di lezione e attività culturali)
- Etnocoreologia ed Etnomusicologia: (prof. P. Gala + altri): 6 h.
- Tecnica e Didattica dei balli abruzzesi e balli-gioco (14 ore)
(docenti: Biagi, Gala P., Gala S., Miniati)
Discipline (32 ore di lezione e attività culturali)
- Antropologia della danza e Storia della danza: (prof. P. Gala + altri): 9 h.
- Etnomusicologia abruzzese (prof. Di Silvestre): 2 h.
- Tecnica e Didattica dei balli abruzzesi (ins. Tamara Biagi, Gala Pino, Gala Sabina, Tiziana Miniati) 21 h
Laboratorio di base: zumparella, jisciana, sirpëtillë, spallata, sciottë, quadriglia, valzer scambiato, spallate di Palmoli, saltarelle varie della Val di Sangro;
Balli -gioco: balli del merlo, della scopa, della sedia, dello specchio, ecc.
Scuola di Formazione: tutti i balli del laboratorio di base più: spallata di Schiavi d’Abruzzo, saltarella/ballarella di Fara Filiorum Petri, lu denzë, intricciapiedi, mazurka scambiata.
Ancora una volta Estadanza resta fedele a se stessa: rifugge i contesti affollati e snaturati delle caotiche riviere, del turismo di massa, delle mode folk e porta le persone intelligenti a scoprire frammenti di un'altra Italia, dove il rapporto con la gente si fa discreto ma sincero, una relazione di umanità espressiva che vuol recuperare tratti ancora esistenti di una ruralità culturale, fatta di essenzialità esistenziale e di resistente intreccio con la natura circostante.
PULSANDA TELLUS - Percorsi di storiografia ed etnografia del patrimonio etnocoreutico italiano
Convegno nazionale sul patrimonio etnocoreutico in Italia
Napoi, Archivio di Stato, 18 e 19 maggio 2023
Sala Filangieri, Archivio di Stato, Piazzetta del Grande Archivio, 5
(nel centro storico di Napoli, vicino al Duomo).
dedicato a Diego Carpitella
Airdanza
L'etnocoreologia è una disciplina relativamente recente fra gli studi demo-etno-antropologici in Italia. Affiancata agli inizi all'Etnomusicologia sotto la guida negli anni '70-'80 del secolo scorso di Carpitella e Leydi, la disciplina si è resa progressivamente autonoma con metodi e percorsi propri di ricerca e teoria.
Mentre si registra un crescente interesse per il patrimonio immateriale della tradizione popolare da parte dell'Unesco, dei media e delle nuove generazioni, gli studi etnocoreologici si avviano a raggiungere il mezzo secolo di indagini e di studi, svolti quasi sempre come volontariato e mediante investimento e autoformazione dei singoli ricercatori.
Così l'universo delle danze etniche anche in Italia si fa sempre più articolato e complesso, c'è bisogno di nuovi strumenti di analisi e di studio per comprendere le resistenze culturali locali, le trasformazioni, le delocalizzazioni dei repertori, i bisogni di neo-radicamenti culturali, le nuove funzioni formative e aggregative delle danze di matrice etnica e le mode di consumismo espressivo e di esterofilia acritica.
Di qui la necessità di un importante e generale incontro di studiosi per fare il punto della situazione, per predisporre una tutela delle "isole etniche" rimaste, per una catalogazione e fruizione degli archivi audiovisivi e per la comprensione dei nuovi fenomeni analizzati con lenti pluridisciplinari.
Sinora sono stati svolti in Italia vari convegni nazionali e internazionali e varie giornate di studio sul patrimonio etnocoreutico italiano (Roma 1981, Penna S. Andrea 1988 e 1991, Codroipo 1995, Castrignano dei Greci 2007, Ficarra 2010). Si avverte l'urgenza di raccogliere in un primo convegno sia gli storici della danza etnica e sia gli etnocoreologi e i ricercatori per aggiornare lo stato degli studi sinora effettuati e per dibattere sulle prospettive future di conoscenza e di tutela del patrimonio. Tra le finalità di tale incontro di studi c'è anche quella di giungere ad un riconoscimento delle professionalità del settore e di iniziare a costruire un percorso di istituzionalizzazione ufficiale della disciplina nella formazione accademica.
ARTICOLAZIONE TEMATICA DEI DUE INCONTRI DI STUDI
con relatori provenienti da tutti gli ambiti di ricerca, studio e pratica della danza tradizionale italiana, degli studi DEA e di Storia della danza etnica:
Pulsanda tellus 1: Napoli, 18-19 maggio 2023: Percorsi di storiografia e di etnografia del patrimonio etnocoreutico italiano.
Pulsanda tellus 2: Melpignano (LE), settembre 2023 [da definire]: Mutazioni genetiche della danza etnica in Italia. Consumo, didattica e spettacolarizzazione dal locale al globale.
BALLOS SARDOS

presso Fusolab 2.0 – Via della Bella Villa, 94 - ROMA
La danza per la cultura sarda ha un valore immenso, è un tratto distintivo fra i più sentiti e identificativi. La varietà dei balli, la loro biodiversità locale, l'elevata e diffusa competenza etnomusicale ed etnocoreutica della Sardegna, fanno di questa isola un campo di indagine di tanti ricercatori ed antropologi.
Accanto ad arcaicismi coreutici, convivono anche prestiti giunti dall'esterno, trasformazioni, innovazioni coreografiche spettacolari dei gruppi folkloristici, tendenze a globalizzare e generalizzare alcuni modelli attraverso nuove scuole urbane di ballo, ecc.
La tarantella del Gargano - Laboratorio con Pino Gala

Culture adriatiche – Tradizioni e balli dell'Italia adriatica
Sabato 25 febbraio 2023 - ore 16,00 – 20,00
presso Spazio Matta - Via Gran Sasso, 57 – Pescara
- ore 16.00: Presentazione del corso e del tema didattico, uso delle castagnole garganiche.
- ore 16.30: Lezione tecnica di ballo
- ore 18.30: Conferenza sul tema: “Strani suoni, stridule voci e rude danze sulla Montagna Sacra”. Narrazioni e immagini inedite sulla ricerca etnocoreutica garganica. Dibattito.
- ore 19,15: Lezione tecnica di ballo
- ore 20,00: Chiusura dei lavori
Così abbiamo voluto quest'anno iniziare un percorso di conoscenza dei repertori di ballo tradizionale di aree che si affacciano sul versante italiano del Mare Adriatico, scegliendo le tarantelle del Gargano, i balli di una precisa comunità del medio Abruzzo (Loreto Aprutino) e il saltarello di una valle delle Marche centrali (Val di Chienti).
I balli tradizionali dell'Umbria - I balli tradizionali dell'Umbria - Laboratorio didattico con Pino Gala

h. 15 – 19 presso L'Officina, via San Lorenzo 22
Per ciò che concerne la distribuzione delle danze del mondo agro-pastorale, siamo riusciti fra il 1987 e il 1993 a documentare ciò che restava delle pratiche e delle memorie etnocoreutiche ed etnomusicali di questa regione. Molti balli erano già caduti in disuso; nei successivi 30 anni il patrimonio è andato ulteriormente riducendosi.
Tale impoverimento culturale del patrimonio intangibile è grave e deve preoccupare gli amministratori politici, le università e tutte le istituzioni culturali della regione, oltre che le comunità un tempo detentrici di tali ricchezze.
Manfrina e scotis dell'area del Trasimeno
LA SALTARELLA DI AMATRICE - Bergamo (progetto Sussulti di danza)

- h. 15,30: Lezione di ballo
- h. 17,30: Lezione teorica e video originali inediti
- h. 18,15: Lezione di ballo
- h. 19,30: Ripasso
- h. 20,00: Cena collettiva
- h. 21,30: intrattenimento musicale
prof. Pino Gala, antropologo della danza (curriculum: http://www.taranta.it/.../149-giuseppe-pino-michele-gala...)
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice, (curriculum: http://www.taranta.it/.../curricula/160-tiziana-miniati.html)
Lo sconvolgimento socio-economico e culturale che ne è derivato ha prodotto una dispersione di molti suoi abitanti, la fine di una vita sociale di paese, il blocco di tante sue attività e il cadenzare solito della quotidianità feriale e festiva. Anche le sue tradizioni, conservate gelosamente, hanno risentito della lacerazione di un tessuto civile. Amatrice era uno scrigno di preziose testimonianze canore, etnomusicali ed etnocoreutiche: canti a braccio, ciaramella, tamburrella, organetto e saltarella erano i suoi gioielli migliori. Oggi si cerca di tutelare questo importante patrimonio.
La ballarella in Abruzzo - Spoltore (PE)

Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
La famiglia etnocoreutica delle ballarelle è ancora da studiare nella sua distribuzione geografica e nell'analisi delle varianti strutturali e stilistiche. Infatti può essere considerata un sottogruppo morfologico dell'ampia famiglia del/lla saltarello/a ma è prevalentemente collocata a cuscinetto fra il territorio della tarantella e quello del saltarello, ossia l'area del Matese e delle Mainarde fra Campania e Molise, il Lazio meridionale e – staccata da questa area – alcuni paesi abruzzesi collocati fra Majella e valle del Pescara.
Nel panorama delle danze abruzzesi l’osservazione analitica esempi di ballarella da me scoperti vuol far comprendere agli appassionati di musica e ballo popolare la grande varietà e l’abbondanza di varianti della tradizione etnocoreutica abruzzese e di metterli in guardia sulla tendenza degli ambienti cosiddetti “folk” che tendono a ridurre a modelli unici i balli regionali, attraverso un processo di semplificazione, globalizzazione e consumismo dei patrimoni locali» [Pino Gala].
h. 16,00: Lezione tecnica sulle ballarelle della Majella
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Aperitivo in musica
Tammurriata dell'area domiziana - Milano

presso C.I.Q. (Centro Internazionale di Quartiere) – Via Fabio Massimo 19
Negli ambienti folk si è diffusa erroneamente la denominazione "tammurriata giuglianese", in realtà sono tanti i paesi in cui è diffuso questo modello di "ballë 'n'copp'o tammurrë".
Vi aspettiamo.
h. 10,30: Laboratorio pratico di tammurriata
h. 12,30: pausa pranzo
h. 13,15: Lezione teorica: Le tipologie tradizionali del ballo sul tamburo in Campania e sue recenti trasformazioni. Rapporti con gli altri modelli di tarantella (a cura di Pino Gala). Visione di video inediti.
h. 14,00: Laboratorio pratico di tammurriata
h. 15,00: Chiusura dei lavori e saluti
Laboratorio di ballo sul tamburo - Bergamo

O ballë ‘n coppë o tammurrë
presso "La tana dei Gioppini", Via Celadina, n. 5 - 24020 GORLE (BG)
La visione di documentari inediti e rari di ricerca (a partire dal 1981) permetterà una conoscenza contestuale e socio-culturale del ballo, ripreso durante le varie feste mariane primaverili ed estive o in incontri di vicinato.
Il contesto sacrale e rituale ha contribuito a conservare la pratica del ballo, come componente essenziale della festa religiosa.
Tale sottogruppo si articola a sua volta in almeno 5 modelli areali diversi, complessi e difficili soprattutto nell’assimilazione dello stile contadino. Negli ultimi 20 anni è stata reinventata una “tammurriata urbana”, stilizzata e resa artificiosa e distante da un linguaggio rurale originario.
Laboratorio Danza Popolare - Firenze 2022-23
TARANTA - Ass. Cult. Tradizioni Popolari (affiliata alla UISP Lega Danza - Settore Danze Etniche)
presenta il PROGRAMMA del corso 2022-2023 - 46° anno!
Che si terrà ogni martedì sera h. 20,30 - 22,30: dal 4 ottobre 2022 al 30 maggio 2023
presso la palestra della Scuola Media Machiavelli, P.za de Nerli, 2 - S. Frediano.
(Fermate Bus 6, 11, 12, D, 17, 36, 3 o da stazione SMN 10 min. a piedi).
Stiamo pian piano uscendo fuori dalla pandemia covid così anche la danza tradizionale può tornare ad essere strumento solo benefico: di socializzazione, divertimento, attività motoria, scarico di tensioni, conoscenza delle culture popolari, linguaggio simbolico, etica ed estetica della tradizione, ecc.
Continua la lunga vita del Laboratorio di Danza Popolare di Firenze, il primo e più longevo corso d’Italia (46°
anno!).
A Firenze negli ultimi anni si sono moltiplicati i corsi di danza popolare: chi ama la tradizione deve sapere che
siamo gli unici ad avere alle spalle i lunghi decenni di ricerca etnografica e studi e pubblicazioni specifiche di
antropologia della danza ed una lunga esperienza tecnica di insegnamento.
In palestra si terranno sia le lezioni tecniche che le lezioni teoriche con visione di filmati inediti. Le danze
saranno presentate nella loro forma originale. I docenti sono studiosi del settore, di fama nazionale; essi
presenteranno i balli senza invenzioni e senza protagonismi personali, con analisi dei movimenti specifici e dei
vari stili.
- Prima novità: Pino e Sabina Gala, Tamara Biagi, Tiziana Miniati, saranno coadiuvati quest’anno da giovani
insegnanti, in modo da permettere un ricambio generazionale nella conduzione del laboratorio.
- Seconda novità: formeremo un gruppo di danzatrici/danzatori per anima-zione e spettacoli di danza popolare,
con supporto di apposito gruppo musicale.
- Terza novità: organizzeremo delle escursioni etnografiche in feste tradizionali per conoscere dal vivo i contesti da cui scaturiscono i balli.
PROGRAMMA
I sezione
ANTOLOGIA DI CONTRADDANZE IN ITALIA
Tra i balli tradizionali collettivi ci sono quelli che prevedono una disposizio-ne spaziale a coppie o schiere contrapposte, che eseguono durante il ballo varie figurazioni codificate o variate secondo i comandi impartiti. Abbiamo scelto i seguenti balli: marina versiliese (Toscana), ballindodici linea di Garibaldi (Umbria), russiano (Romagna), bureo vieio, (Piemonte) giga a quattro, oibò, mascherina (Lombardia)
II sezione
BALLI PUGLIESI E SARDI
Pizzica pizzica di Valle d’Itria e Tarantella di S. Giovanni Rotondo. Ballu sila-nesu, tres passos, ballu tzoppu, cointrotza.
III sezione
BALLO LISCIO E FIGURATO
Vi sono tanti balli di origine ottocentesca che prevedono forme legate di balli da sala. Molti di questi sono anche «figurati» e comandati. Particolare attenzione verrà data alle tante varianti di scotis (schottish) presenti ovunque.
Laboratorio di PIZZICA PIZZICA tradizionale - Bergamo

presso "La tana dei Gioppini", Via Celadina, n. 5 - 24020 GORLE (BG)
Diverso è il taglio tematico e metodologico. Infatti abbandoniamo il metodo antologico e areale e adottiamo quello specialistico e di approfondimento. Dallo sguardo e dall'insegnamento panoramico passiamo all'immersione nel modello e nello stile coreutico locale. Quindi non affronteremo più in ciascun laboratorio un gruppo di balli semplici e di gruppo, ma studieremo solo una danza complessa per volta, prevalentemente di coppia.
Resta identico però il metodo d'approccio: insegneremo le forme originali e in modo filologico, così come l'abbiamo appreso decenni or sono, prima della scomparsa di alcune danze o della trasformazione spettacolare. Vi sarà sempre in ciascun laboratorio una sezione teorica nella quale parleremo di notizie storiche e antropologiche e vedremo i video originali dei balli insegnati, a prova della competenza e dell'adesione alle forme autentiche da parte dei docenti.
Inoltre vogliamo far conoscere una parte dell'immenso patrimonio etnocoreutico dell'Italia, senza il bisogno di ricorrere a mode folk di balli stranieri, spesso non controllati nelle loro forme originarie.
La saltarella di Bucchianico (CH) 2022

Sala del teatro comunale e chiostro comunale
Dalla ricerca al reinnesto.
h. 15,30: inizio del Laboratorio. Lezione tecnica di saltarella di Bucchianico
h. 19,00: Conferenza: "Eredità etniche a rischio e loro trasposizione al futuro. Questioni patrimoniali culturali a Bucchianico". Proiezione video. Tavola rotonda a seguire condotta dall'Arch. e storico locale dr. Giuliano Di Menna.
h. 20,00: Cena collettiva condivisa e intrattenimento danzante.
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Sabina Gala, antropologa culturale
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
ESTADANZA 2022 IN BASILICATA

23 - 31 luglio 2022
Un nuovo paese e una nuova comunità ci accolgono, meta anch'essi delle nostre ricerche etnografiche. A Corleto, infatti, durante la seconda edizione di Estadanza del 1985 abbiamo scoperto e documentato uno dei due ultimi suonatori di arpa pastorale lucana: Rocco Rossetti, dal repertorio ampio e sorprendente.
- studio dei balli, dei canti, delle musiche e delle tradizioni locali
- conoscenza di un importante e poco noto settore dell'etnocoreologia italiana: i balli-gioco
- turismo intelligente verso i beni artistici della zona
- serate di cultura e musica con la gente del paese
- Tecnica e Didattica dei balli lucani (14 ore): proff. e drr. T. Biagi, P. Gala, S. Gala, T. Miniati
- Tecnica e Didattica dei balli-gioco (7 ore): proff. e drr. T. Biagi, G. M. Gala, S. Gala, T. Miniati
ESTADANZA 2022 in Salento

AI BALLI STORICI DEL TARANTISMO
dalla pizzica pizzica ai balli del tarantismo dal XVII al XIX secolo
- Antropologia e storia della danza etnica (prof. Giuseppe Gala, ricercatore etnocoreologo): 3 ore
- Tecnica e Didattica del ballo (proff. e dr. Tamara Biagi, Pino Gala, Sabina Gala e Tiziana Miniati): (15 ore)
SUSSULTI DI DANZA - I balli tradizionali dagli Appennini alle Alpi

Da questi giacimenti della memoria abbiamo estratto alcune danze che si eseguono in gruppo nelle situazioni di festa o di ritrovo sociale.
Pizzica della Grecia Salentina

Laboratorio teorico-tecnico con Pino Gala
35 euro per iscrizioni entro il 15.05
40 euro per iscrizioni successive al 15.05
Concerto: 5 euro
Tessera Artigirovaghe: 5 euro
I BALLI TRADIZIONALI IN MAREMMA. Laboratorio didattico a cura di Pino Gala

presso Agriturismo Bio "Le Macchie Alte" – Poderi di Montemerano
Area di antica vocazione agraria, boschiva e pastorale, dalle alture dell'Amiata alla costa è stata da millenni caratterizzata dalla transumanza invernale: pastori con le greggi, boscaioli e "montagnini" scendevano dalle varie zone dell'Appennino per svernare in Maremma. Il pascolo, lo "smacchiamento" (disboscamento della macchia mediterranea), lavorazione dei giunchi e delle paglie ed altri lavori possibili permettevano la sopravvivenza dei lavoratori stagionali delle montagne, che restavano in Maremma dall'autunno alla primavera inoltrata.
Anche le danze sono state effetto di questo meticciato di culture locali diverse.
IL LACCIO D'AMORE e ALTRI BALLI DI PENNA SANT'ANDREA (TE)

Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
h. 16,00: Lezione tecnica sul Laccio d'Amore e altre danze di Penna S. Andrea
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Cena condivisa e intrattenimento musicale.
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
SUSSULTI DI DANZA - 2

Da questi giacimenti della memoria abbiamo estratto alcune danze che si eseguono in gruppo nelle situazioni di festa o di ritrovo sociale. Le danze saranno insegnate nella loro forma originale, inoltre vi sarà una sezione teorica nella quale parleremo di notizie storiche e antropologiche e vedremo i video originali dei balli insegnati.
I Laboratori saranno improntati al recupero anche di alcune "funzioni" proprie del ballo tradizionale: capacità aggregativa, divertimento, buon umore, piacere fisico, distensione psichica, esercizio ritmico-motorio, concentrazione esecutiva.
Inoltre vogliamo far conoscere una parte dell'immenso patrimonio etnocoreutico dell'Italia, senza il bisogno di ricorrere a mode folk di balli stranieri, spesso non controllati nelle loro forme originarie.
LE SALTARELLE DELLA MEDIA VAL DI SANGRO

Sede della Società Operaia, Piazza G. D'Albenzio, 1
h. 16,00: Lezione tecnica delle saltarelle della media Val di Sangro
h. 18,00: Lezione teorica con documenti video inediti
h. 18,45: Lezione tecnica
h. 20,00: Brindisi finale e saluti
prof. Pino Gala, antropologo della danza
dr. Tiziana Miniati, ricercatrice
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