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Tarantelle della Basilicata a Milano

Per la rassegna "Tarantelle coast to coast"
"Artigirovaghe", "Balabiott" e "Briganti, pizzica e musiche dal sud" presentano:

Domenica 12 febbraio 2017
h 11/13,30 - 14,30/18
STAGE di tarantelle della Basilicata
TENUTO DA PINO GALA
Villa Pallavicini, via Meucci 3 - MILANO


PROGRAMMA:
h 19,30 apericena lucana
h 21,30 concerto dei BRIGANTI
con special guest Angelo Laino
Tarantelle dalla Lucania
ma anche pizziche dal salento, musiche e danze da tutto il SUD!
h23,30 ronda (giamm sescion) con gli amici musicisti

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Ritmi danzanti

Seminario sui balli dell'Italia centrale
(area del saltarello, trescone e furlana)

Domenica 12 marzo 2017 a Pontedera (PI) si terrà un laboratorio sulle danze popolari del centro Italia a cura di Sabina Gala.
La manifestazione rientra nel ciclo di incontri della rassegna "Un due tre... Folk!" a cura dell'Associazione "Vincanto".

SCUOLA DI FORMAZIONE DELLA UISP-Lega Danza PER INSEGNANTI DI DANZE ETNICHE LUCANE

UN PATRIMONIO E LA SUA VALORIZZAZIONE

       I balli etnici sono una componente importante del patrimonio culturale di ogni popolo. In Italia, nonostante la trasformazione radicale dei modelli culturali e sociali, sopravvivono sorprendentemente molti repertori etnocoreutici che contribuiscono, insieme alle altre espressioni della tradizione popolare, a delineare meglio la profonda identità delle nostre regioni.
Di fronte al crescente interesse dei media e dell’opinione pubblica per gli aspetti etnografici e alle iniziative dell’Unesco per la salvaguardia dei patrimoni intangibili, si avverte negli ultimi anni una progressiva esigenza di conoscenza approfondita delle radici culturali di ciascuna comunità.
Anche la danza etnica rientra in questo processo di valorizzazione: se ne cercano i modelli, si scava nella memoria, si rifunzionalizzano vecchi balli contadini nei nuovi contesti urbani, apportando trasformazioni più o meno radicali. Di fronte ad una domanda crescente spesso si risponde con offerte improvvisate, con insegnanti che non hanno conosciuto le forme originarie dagli anziani depositari e confondono un sapere di tradizione con innovazioni artistiche proposte come “antiche”.
Una prima esigenza è dunque quella della corretta conoscenza dei balli locali, affidandosi all’insegnamento dei portatori diretti o di docenti formatori che hanno svolto ricerche approfondite e dirette nel settore e sono studiosi di Etnocoreologia, ossia la scienza che studia le danze etniche.

Ormai da alcuni decenni la danza tradizionale vive una doppia esistenza:

1) la tradizione: nelle aree dove si è conservata in vita presso le comunità d’origine essa è trasmessa dagli anziani alle giovani generazioni, secondo modalità assodate da secoli;

2) la rifunzionalizzazione: constatata la forte valenza educativa e socializzante, il ballo popolare si sta diffondendo in altri ambienti non originari con nuove modalità, che rischiano, se non competenti, di snaturare i modelli originari.

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LA SPALLATA DI SCHIAVI D’ABRUZZO

CONCORDANZE
Accademia di danze etniche in Abruzzo

V incontro:
LA SPALLATA DI SCHIAVI D’ABRUZZO

In una vasta area centro-meridionale d’Italia si attesta la variegata famiglia della spallata. Sono interessate a questo genere di ballo le regione dell’Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e Basilicata. Si tratta di balli detti ed eseguiti in vario modo (in cerchio, in coppia, in file contrapposte e oggi anche a croce). Notizie su questo genere di ballo ci dicono della sua esistenza almeno sin dal periodo rinascimentale. Fra i vari tipi di spallata, la versione di Schiavi d’Abruzzo risulta essere al momento quella più complessa, frutto anche di congiunzione di più balli. Negli ultimi decenni si è verificato fra gli schiavesi residenti a Roma una trasformazione strutturale del ballo, segno di adattamenti alle esigenze dell’oggi. Nel contempo però il repertorio locale si è ridotto e impoverito.
I docenti del corso hanno documentato i balli a Schiavi sin dal 1982 e presenteranno tutte le combinazioni coreografiche osservate, dalle più semplici alle più articolate. Come sempre la didattica sarà accompagnata da video-documentari inediti di oltre 30 anni or sono.

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“Concordanze” - L’accademia di Danze Etniche Abruzzesi

Per riscoprire, conoscere e patrimonializzare i balli della tradizione regionale.

Molte forme espressive della tradizione abruzzese sono mutate fra rimozioni e adattamenti, in fondo com’è sempre successo in passato. La conseguente scomparsa di un sapere popolare, spesso di lunga data, oggi viene intesa con una diversa sensibilità. Verso il patrimonio tradizionale, infatti, si vanno sviluppando nell’opinione pubblica una nuova attenzione ed una corsa alla valorizzazione della storia locale. Da più parti si cerca di fermare il processo di estinzione salvaguardando ciò che è rimasto nel vissuto e nella memoria degli anziani. Ogni comunità dovrebbe responsabilizzarsi sui propri giacimenti culturali e intervenire per evitare la definitiva perdita di forme e semantiche.

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IL BALLO SUL TAMBURO DELL’AREA DOMIZIANA

Seminario didattico, contestualizzazione storica ed antropologica,
documentari video di ricerca sul campo

Firenze, 25 e 26 gennaio 2014
Palestra Scuola Media "Machiavelli", Piazza de' Nerli 3
zona San Frediano, Oltrarno - (bus 6, 11, 12, D, oppure 10 minuti a piedi dalla stazione Firenze S.M.N.)

Uno strano ballo nel panorama del sud

La stragrande maggioranza dei balli etnici del sud d’Italia ha struttura coreografica “aperta” e si affidano molto all’intesa fra danzatori per organizzare le parti del ballo in modo variabile sempre però secondo canoni previsti da ciascuna tradizione locale. 
Appena fuori Napoli, a nord fra la costa domiziana e Caserta è ancora attivamente praticata una danza di tradizione che si differenzia da tutti gli altri perché è perfettamente comandata dal suono del flauto (sisco); i ballerini sanno riconoscere le varie suonate e applicare su di esse le parti coreografiche e relativi “passi”. Più difficile è eseguire la stessa danza sul suono della tromba degli zingari. Ma altri elementi contestuali di questa danza sono ancor più curiosi e interessanti. Se ne parlerà nelle lezioni teoriche che accompagneranno le esecuzioni pratiche del ballo, e come sempre i partecipanti potranno vedere documentari video di alcuni decenni fa, per percepire meglio l’atmosfera dei contesti festivi originari. Il ballo sarà insegnato nelle forme tradizionali osservate.

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Arriva l'estate.

Divertirsi e apprendere ballando

Festeggiamo questa estate il 30° anno di "Estadanza", la prima rassegna estiva residenziale di studio e pratica dei balli popolari italiani. Potete coniugare vacanza e apprendimmento, divertimento e riflessione antropologica. Due edizioni in Puglia e in Abruzzo per approfondire i balli di quelle regioni: un'esperienza di ballo in gruppo fra studiosi del settore, nuove amicizie e contesti umani e ambientali sorprendenti. Vi aspetta una vacanza "intelligente"

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