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SCUOLA DI FORMAZIONE DELLA UISP-Lega Danza PER INSEGNANTI DI DANZE ETNICHE LUCANE

UN PATRIMONIO E LA SUA VALORIZZAZIONE

       I balli etnici sono una componente importante del patrimonio culturale di ogni popolo. In Italia, nonostante la trasformazione radicale dei modelli culturali e sociali, sopravvivono sorprendentemente molti repertori etnocoreutici che contribuiscono, insieme alle altre espressioni della tradizione popolare, a delineare meglio la profonda identità delle nostre regioni.
Di fronte al crescente interesse dei media e dell’opinione pubblica per gli aspetti etnografici e alle iniziative dell’Unesco per la salvaguardia dei patrimoni intangibili, si avverte negli ultimi anni una progressiva esigenza di conoscenza approfondita delle radici culturali di ciascuna comunità.
Anche la danza etnica rientra in questo processo di valorizzazione: se ne cercano i modelli, si scava nella memoria, si rifunzionalizzano vecchi balli contadini nei nuovi contesti urbani, apportando trasformazioni più o meno radicali. Di fronte ad una domanda crescente spesso si risponde con offerte improvvisate, con insegnanti che non hanno conosciuto le forme originarie dagli anziani depositari e confondono un sapere di tradizione con innovazioni artistiche proposte come “antiche”.
Una prima esigenza è dunque quella della corretta conoscenza dei balli locali, affidandosi all’insegnamento dei portatori diretti o di docenti formatori che hanno svolto ricerche approfondite e dirette nel settore e sono studiosi di Etnocoreologia, ossia la scienza che studia le danze etniche.

Ormai da alcuni decenni la danza tradizionale vive una doppia esistenza:

1) la tradizione: nelle aree dove si è conservata in vita presso le comunità d’origine essa è trasmessa dagli anziani alle giovani generazioni, secondo modalità assodate da secoli;

2) la rifunzionalizzazione: constatata la forte valenza educativa e socializzante, il ballo popolare si sta diffondendo in altri ambienti non originari con nuove modalità, che rischiano, se non competenti, di snaturare i modelli originari.

Dunque cruciale è il ruolo di chi oggi si propone come insegnante di danze popolare, poiché nella quasi totalità dei casi manca un’adeguata competenza professionale. La Lega Danza della UISP (ente nazionale per lo sport popolare, affiliato al CONI e riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica) per prima si è accorta di tale vuoto formativo e dal 1996 istituisce ogni anno Corsi di Formazione sulle danze etniche italiane, affidandosi alla competenza dei docenti ricercatori dell’Associazione Culturale Taranta di Firenze,. Nei primi anni la Scuola prevedeva un diploma generale sulle danze tradizionali italiane, poi, di fronte al ricchissimo patrimonio di balli emersi dalla ricerca, sono state organizzate Scuole di formazione regionale che rilasciano diplomi “settoriali”, cioè su ciascun repertorio regionale o tematico.

Anche La FITP (Federazione Italiana di Tradizioni Popolari), l’organizzazione più grande dei gruppi folkloristici in Italia, ha iniziato a formare gli istruttori dei gruppi organizzando scuole intensive di balli etnici regionali dal 2002, [Sicilia (2002, 2004, 2005, 2012), Calabria (2003, 2015), Campania (2003), Abruzzo (2004), Toscana (2004), Puglia (2005, 2013) e Lombardia (2007)], unendo l’esperienza della FITP, il prestigio della UISP e i lunghi studi dell’Ass. Cult. Taranta  

Un buon insegnante di danza popolare italiana deve conoscere e praticare i balli realmente attinti dalla tradizione, deve acquisire i rudimenti teorici dell’Etnocoreologia, dell’Antropologia della danza e della Storia della danza; inoltre deve avere le nozioni di base di discipline affini come l’Etnomusicologia, Antropologia Culturale o Storia delle Tradizioni Popolari e di Diritto dello Sport.

LA FORMAZIONE UISP Lega danza / FITP / Ass. Taranta

L’apprendimento tradizionale si basa sull’imitazione visiva e sulla condivisione di valori etici, estetici e culturali della comunità di appartenenza. Ma oggi il ballo di tradizione oltrepassa i confini della comunità d’origine per acquisire nuove funzioni sociali, educative, formative, artistiche, agonistiche e terapeutiche. Dunque, la professionalizzazione del ruolo educativo di un insegnante di danza popolare esige competenze specifiche, diritti e doveri giuridici, e apre sbocchi professionali di vario tipo (gruppi folk, spettacoli, scuole, organizzazione di feste ed eventi, agenzie del tempo libero, animazioni in centri anziani, colonie, crociere, nozze e anniversari, ecc.).

La UISP ha costituito ruoli professionali per le danze etniche italiane distribuiti su 3 livelli:

1° livello: istruttore di danza popolare

2° livello: insegnante specializzato di danza popolare

3° livello: docente formatore

Chi consegue ciascuno dei seguenti titoli è tenuto anche a corsi di aggiornamento periodici per sviluppare ulteriormente le proprie competenze. Sinora la UISP Lega Danza è l’unica struttura nazionale che ha istituito una figura professionale nell’insegnamento dei balli popolari. La suddivisione in livelli si è resa necessaria per la complessità della disciplina etnocoreologica, per i diversi gradi di preparazione nel settore e per distinguere tra chi ripropone correttamente forme apprese in ambiti didattici e chi si avvia su un percorso di studio diretto delle realtà tradizionali locali. La formazione serve a fare chiarezza sulle competenze in un settore che - allo stato attuale - si presenta senza regole di tutela per i fruitori di didattica etnocoreutica.

Le competenze etnocoreologiche dell’Associazione Taranta 

Il Prof. Giuseppe Gala, fondatore e presidente dell’Associazione “Taranta”, dietro l’insegnamento del Prof. Carpitella, si interessa alle tradizioni popolari e soprattutto alla danza etnica italiana dal 1976, compiendo innumerevoli ricerche con Tamara Biagi, Tiziana Miniati, Sabina e Linda Gala, Massimo Castagna e altri ricercatori, che hanno permesso di accumulare un approfondito sapere etnocoreologico. Oggi l’Associazione Taranta di Firenze è il più importante Centro di Studi sulla danza etnica italiana, grazie al suo immenso archivio di documenti audiovisivi, bibliografici, fotografici ed iconografici, e grazie alle produzioni specialistiche del settore: la rivista “Choreola” (semestrale scientifico di danza popolare italiana), la collana discografica “Ethnica”, i “Quaderni della Taranta”, la rassegna didattica estiva “Estadanza” e la scuola nazionale di formazione per insegnanti di danza etnica della UISP Lega Danza.

Numerosi sono stati gli interventi didattici con i gruppi folkloristici in Italia, sia per fare ricerca insieme, sia per ampliare i vari repertori regionali o compiere revisioni stilistiche e integrazioni coreografiche.

 

IL PERCORSO FORMATIVO SUI BALLI LUCANI

 CORSO TECNICO

- apprendimento diretto dei balli secondo modelli tradizionali documentati in Lucania negli ultimi 35 anni di ricerca, con la revisione stilistica e coreografica di conoscenze improprie;
- esempi di elaborazione spettacolare salvaguardando la corretta informazione al pubblico;
- esercizi di didattica pratica da parte dei partecipanti, secondo la metodologia dell’apprendere e trasmettere.

CORSO TEORICO:

- apprendimento delle basi cognitive essenziali delle seguenti discipline, declinate sulla specifica cultura popolare lucana:
Etnocoreologia,
Antropologia culturale,
Storia della danza (in relazione anche al tarantismo),
Etnomusicologia,
- nel costo di iscrizione e partecipazione sono previsti la consegna di 1 vol. di G. M. Gala: Tradizioni musicali in Lucania, Strumenti (2007) e fotocopie varie (schemi, bibliografie, ecc.) necessari per lo studio di musica e danza etniche in Basilicata.

STRUTTURA DEL CORSO DI FORMAZIONE

La Scuola di Formazione prevede le seguenti fasi:
1. Corso teorico-pratico di 24 ore di lezione;
2. Valutazione dei meriti:
- durante lo svolgimento delle ore tecniche i docenti daranno una valutazione sulle capacità ritmico-motorie e stilistiche (valutazione 40/100) dei partecipanti,
- inoltre durante le ore tecniche si svolgerà in itinere un esame didattico con spiegazione di 1-2 dei balli appresi (valutazione 20/100);
- a fine corso i partecipanti risponderanno ad un breve questionario scritto sui temi affrontati dalle materie teoriche (valutazione 20/100);
- ricerche sul campo, relazione (valutazione 20/100).
3. Studio esperienziale: dopo il corso ogni partecipante singolarmente o in gruppo deve svolgere delle ricerche sul campo in un’area della regione su temi legati direttamente alla danza tradizionale e ai suoi contesti (feste, musiche, memorie) e quindi poi deve produrre una relazione di bilancio dell’esperienza corredata da supporti audiovisivi (filmato con interviste effettuate e/o riesecuzioni di danze da parte di depositari della tradizione). Il termine di consegna dei materiali di ricerca deve avvenire entro un anno dallo svolgimento del corso di formazione; trascorso tale tempo verrà comunque emesso un giudizio complessivo in base alle valutazioni già acquisite.

 

Numero massimo di partecipanti: 40

È possibile frequentare il corso e non sostenere la verifica finale.
A fine corso viene rilasciato attestato di partecipazione dell'Associazione Culturale "Taranta".
A superamento delle prove, viene comunicato dall’Ass. Cult. Taranta sia alla presidenza della Lega Danza UISP che a ciascun partecipante i risultati ottenuti articolati in
- competenza esecutiva e didattica (fino a 60/100),
- competenza culturale (fino a 40/100)

Il diploma di Istruttore di 1° livello di danze etniche lucane sarà quindi rilasciato dalla Lega Danza UISP nazionale.

A chi svolge il corso vengono forniti una bibliografia essenziale sui balli tradizionali lucani e altro materiale didattico inerente, oltre a schede di avviamento alla ricerca etncoreutica. È disponibile finalmente anche un primo manuale di Storia della danza etnica in Italia (Gala G. M., Danza popolare e questioni storiche, Firenze, Ed. Taranta, 2011). 

 

DISCIPLINE

Etnocoreologia e Antropologia della danza                                                   ore 5

Elementi essenziali di grammatica etnocoreutica; tipologia, classificazione e distribuzione della danza etnica in Italia e in Basilicata; contesti rituali e nuove funzioni dei balli popolari; antropologia etnocoreutica e della festa, visione guidata di documentari di ricerca. Finalità, tecnologia e prontuario essenziale di suggerimenti metodologici per la ricerca sul campo.

Docente: Giuseppe M. Gala, antropologo della danza, presidente Ass. Taranta.

Antropologia Culturale                                                                                              ore 4

Breve storia degli studi antropologici in Italia, le esperienze di ricerca in Lucania e accenni alle principali questioni teoriche dell’Antropologia

Docente: Eugenio Imbriani, Antropologia Culturale presso l’Univ. degli Studi del Salento di Lecce.

Etnomusicologia                                                                                            ore 2

Panorama dell’organologia musicale del folklore regionale e dei principali repertori canori.

Docente: Giuseppe M. Gala

Storia della danza etnica in Basilicata                                                             ora 1

Fonti storiche e critica delle fonti, la ricostruzione delle pratiche coreutiche. Presenza del tarantismo.

Docente: Giuseppe M. Gala

Tecnica, didattica e trasposizione scenica del ballo tradizionale                                   ore 12

Apprendimento pratico di un’antologia significativa dei balli popolari lucani; acquisizione approfondita di repertorio etnocoreutico della regione di appartenenza; metodologia didattica nella trasmissione tecnica dei balli.

Docenti (uomo+donna per esigenze stilistiche): Giuseppe Gala e Tiziana Miniati, ricercatori etnocoreologi e docenti formatori della UISP Lega Danza.

Totale 24 ore (12 teoriche e 12 pratiche)

 

REPERTORIO DELLE DANZE

Tarantella del Pollino (in cerchio, a quattro e in coppia),

Tarantella pastorale del Pollino (semplice in coppia),

Pizzica pizzica di Viggiano,

Tarantella del Materano

Tarantella col fazzoletto e lu Pichë e palë di Picerno

Tarantella figurata di Ruoti

Polka fiorata

Quadriglia lucana

Balli gioco

[Lo svolgimento del programma coreutico dipende anche dalle abilità ritmico-motorie e stilistiche dei partecipanti.]

COSTO DEL SEMINARIO

- 75 € (comprensivi di bibliografia e breve dispensa)

- oppure 85 € comprensivi anche del volume di 528 pagg.: Gala G. M., Le tradizioni musicali in Lucania (Bologna, 2007).

COSTI DI SOGGIORNO

Pernottamento convenzionato in camera quadrupla (comprensivo di prima colazione): 12 €

In Hotel Dante (compresa prima colazione): camera singola 30 €, matrimoniale 50 €, tripla o quadrupla 20 € a persona.

Pranzo convenzionato 12 €, Cena organizzata dal gruppo Fëstëniddë di Lavello: 12 €.

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI

INFO su logistica e prenotazioni: Michele 339-3708199 / Matteo 377-5451195 / Pietro 347-7715152.

Mail: fornmi@tiscali.it; m.caggiani@tiscali.it, gflarondinella@tiscali.it.

INFO su programma, contenuti e metodologie: Ass. Taranta: 347-5000000, 347-6186994.

Mail: taranta@taranta.it.

Per iscriversi bisogna telefonare o scrivere una mail ai suddetti recapiti, da cui verrà inviata una scheda di iscrizione da compilare e rinviare per mail. A inizio del corso si effettuerà il saldo della quota di iscrizione.

AVVISI

È vietato effettuare riprese video durante il corso, onde non disturbare la concentrazione degli allievi. L’organizzazione riprenderà alcune sequenze dei balli in programma e renderà disponibile tale materiale gratuitamente ai partecipanti che ne faranno richiesta.

CORSO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI

DI DANZA ETNICA LUCANA  (1° livello)

PROGRAMMA DELLE LEZIONI

Primo giorno

h. 10,30: Iscrizioni e presentazione del corso

h. 11: Etnocoreologia                                                                                  (prof. Gala)

h. 12: Etnomusicologia                                                                    (prof. Gala)

h. 13: Pranzo

h. 15: Tecnica del ballo                                                                  (Gala e Miniati)

h. 16: Tecnica del ballo                                                                   (Gala e Miniati)

h. 17: Etnocoreologia                                                                                 (prof. Gala)

h. 18: Intervallo

h. 18,15: Tecnica del ballo                                                             (Gala e Miniati)

h. 19,30: Storia della danza popolare lucana                                          (prof. Gala)

h. 20,30: Cena

Secondo giorno

h. 09-10,30: Tecnica del ballo                                                                    (Gala e Miniati)

h. 10,30: Partecipazione alla S. Messa in costume tradizionale                                               h. 11,30: Antropologia Culturale                                        (prof. imbriani)

h. 12,30: Antropologia Culturale                                                   (prof. Imbriani)

h. 13,30 Pranzo

h. 15: Antropologia Culturale                                                        (prof. Imbriani)

h. 16: Antropologia Culturale                                                        (prof. Imbriani)

h. 17: Tecnica del ballo                                                                   (Gala e Miniati)

h. 18 - 18,15 : Intervallo

h. 18,15: Tecnica del ballo                                                             (Gala e Miniati)

h. 19,15: Didattica e spettacolo della danza etnica                                (Gala e Miniati)

h. 20,30: Cena

Terzo giorno

h. 09: Tecnica del ballo                                                                   (Gala e Miniati)

h. 10: Tecnica del ballo                                                                   (Gala e Miniati)

h. 11: Intervallo

h. 11,15: Etnomusicologia                                                               (prof. Gala)

h. 12,15: Antropologia della danza                                                          (prof. Gala)

h. 13,30: Pranzo

h. 15: Tecnica del ballo                                                                   (Gala e Miniati)

h. 16: Didattica e spettacolo della danza etnica                          (Gala e Miniati)

h. 17: Antropologia della danza                                                    (prof. Gala)

h. 18: Metodologia della ricerca etnocoreutica                            (prof. Gala)

h. 19-20: Prova scritta: questionario finale.

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