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SANANDA - Le danze terapeutiche nella cultura popolare italiana

progetto e conduzione del prof. Pino Gala

I incontro: I BALLI SARDI

Castel del Monte (AQ) 28-29 settembre 2019

Il fenomeno plurisecolare del tarantismo, nelle sue differenti declinazioni locali, è il più classico e arcinoto esempio di come attraverso musica e danza si sono perpetuati modi e concezioni di terapia tradizionale verso stati di malessere psicofisico. Il tarantismo ha incuriosito per secoli medici, prelati, musici e intellettuali per la sua bizzarra originalità: l’unica via per la guarigione dagli effetti veri e presunti del creduto morso della tarantola era il ricorso ad una cura musicoreutica 

Usare la danza per guarire è fenomeno antico e teorizzato anche dalla cultura classica, medievale e moderna.

In Italia oggi fra i balli che più restano radicati alla tradizione locale e frequentati, vi sono proprio quelli che, per alcune caratteristiche peculiari, conservano ancora una evidente o celata funzione terapeutica. I balli che curano, sia attraverso la via della semi-coscienza e dell’estasi liberatoria, sia attraverso l’arma della catarsi allusiva e pantomimica, rappresentano una categoria speciale nel ricco panorama etnocoreutico italiano, perché poco noti o di cui non si conoscono gli effetti benefici. 

Pur se è cresciuto il numero di appassionati che riscoprono le danze di matrice popolare, in realtà molti falsi luoghi comuni circolano in questo vasto e complesso campo tematico: non si conoscono le differenziazioni morfologiche, persino il numero e la ricchezza formale, e soprattutto le numerose funzioni a cui i vari balli assolvono. 

Il presente progetto nasce da due condizioni imprescindibili:

1) la conoscenza profonda del più vasto corpus di danze tradizionali raccolte in 40 anni di assidua indagine;

2) l’analisi meticolosa delle varie funzioni cui ogni tipologia di danza assolve.

 Da ciò derivano un panorama culturale immenso ed un ampliamento degli orizzonti tematici che le danze etniche aprono. 

Fuori dai luoghi comuni, fuori dell’invasione di festival di bieco consumo o di apparente aggregazione sociale, fuori dalle mode che si alternano fra tarantelle clandestine, dipendenze esterofile e superficiali occasioni di piazza, questo progetto si pone come luogo metaforico di conoscenza, come laboratorio di ripensamento di una rimozione culturale avvenuta, come pensatoio critico di ciò che la cultura popolare aveva elaborato e la società contemporanea ha oscurato o banalizzato.

Qui la danza di matrice etnica non si riduce all’abusato strumento di seduzione-corteggiamento, o al solo fine ludico-ricreativo, ma - osservata nei contesti originali - se ne scoprono potenzialità antiche che possono tradursi in cosciente attualità e nuova funzionalità.

L’itinerario didattico propone un viaggio attraverso interessanti esempi presenti in varie regioni italiane, nel quale i partecipanti saranno accompagnati in una immersione psicofisica in musiche e movimenti iterativi che possono portare all’abbandono dell’anima, al ristoro della mente e al recupero di energie fisiche sorprendenti.

Abbiamo scelto un viaggio tematico di grande spessore e indiscutibile fascino, per avviare un dialogo profondo sull’essere umano, guidati dalla ponderazione e dalla competenza del Professor Gala. 

Contribuiremo a rendere questo viaggio insostituibile integrando la didattica con brevi itinerari nei luoghi e nei colori del nostro territorio, l'Abruzzo e i borghi dell'aquilano. Appena disponibile il programma dettagliato verrà inserito nell'evento.

 

Potete contattarci per ricevere le informazioni sui requisiti di accesso, le modalità di iscrizione ed i pacchetti disponibili, oppure diradare i vostri dubbi riguardo alla logistica.

 

Vi aspettiamo per rispondervi ed accogliervi, con molta gioia

 

DiversaMenteDanza

La Direzione

 

diversamentedanza.culturaorale@gmail.com

+39 338 7849738

***

28-29 settembre

L’IPNOSI DEI BALLI SARDI

 

 

Non v’è dubbio che la Sardegna sia la più grande e profonda miniera di tradizioni popolari del nostro Paese. Ciò vale anche e soprattutto per musica e danza. Un popolo insulare, orgogliosamente identitario, con intensi tratti di originalità espressiva e di chiara influenza mediterranea, non poteva non curare meticolosamente e a livelli di altissima abilità la pratica di strumenti e di repertori musicali. I balli etnici sardi sono a struttura modulare, si basano cioè su una formula di passi che si ripete per tutta la durata della danza, omologando le dinamiche di tutti i ballerini e permettendo loro di personalizzare le varianti soggettive o estemporanee, purché queste rientrino nel metro melo-ritmico di base del ballo corrente.

La soluzione della struttura modulare permette ai ballerini di inserire una sorta di “pilota automatico” nei movimenti dei corpi e di estraniarsi con la mente dall’esecuzione stessa. L’effetto che se ne può ricavare, soprattutto durante esecuzioni di lunga durata, è la realizzazione di una fuga momentanea e benefica dalla realtà pur restando vigili e presenti. 

Elementi caratterizzanti la cultura del “corpo danzante collettivo”, così tipica del mondo coreutico sardo, sono vari e originalissimi. Il seminario ne individuerà le peculiarità, in esse i partecipanti entreranno lentamente con la consapevolezza mentale e con l’adattamento del proprio corpo alle cadenze dei suoni originali dell’isola e proveranno a calarsi in stili, movimenti e linguaggi corporei particolari, per estrarne effetti positivi.

 

Repertorio:passu torrau, ballu campidanesu, passu e trese

La prima puntata (ultimo fine settimana di settembre) è dedicata ai balli tondi della Sardegna: balli collettivi nei quali il legame fisico con gli altri permette una facile socializzazione ed una condivisione ritmica coinvolgente. Lezioni pratiche, dunque, per raggiungere gli effetti che certe danze particolari procurano, e lezioni teoriche con proiezione di video inediti di ricerca e contestualizzazione storica e culturale. 

La prima puntata si svolgerà a Castel del Monte, dove abbineremo anche visite paesaggistiche in un'area fra le più suggestive d'Abruzzo (Santo Stefano di Sessanio, Rocca Calascio e l’altopiano circostante). Il comune mette a disposizione una foresteria per un alloggio gratuito la sera di sabato (portarsi sacco a pelo). 

Spero di averla fra i nostri partecipanti. Prego infine di darci una mano a diffondere la notizia dell’evento tra le sue conoscenze e tramite i social.

 

PROGRAMMA

Sabato 28 settembre

- ore 10.30 Passeggiata nei borghi di Santo Stefano di Sessanio, Rocca Calascio e Castel del Monte
- ore 14.00 Pausa pranzo
- ore 15.30 Arrivo in sede, accoglienza, iscrizioni

- ore 16.00 Presentazione del Progetto Sananda, curato e diretto dal Professor Pino Gala
- ore 16.30 Inizio lezioni
- ore 18.30 Pausa
- ore 20.30 Fine lezioni

- ore 21.00 Cena, Suono e Ballo

 

Domenica 29 settembre

- ore 09.00 Inizio lezioni
- ore 11.30 Fine lezioni

* * *

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Chiamateci oppure inviate mail o whatsapp

+39 338 7849738
diversamentedanza.culturaorale@gmail.com

 https://www.facebook.com/events/517795755642082/

***

IMPORTANTE

Ai partecipanti è offerta la possibilità di alloggio GRATUITO all'interno della struttura, sede degli incontri. È indispensabile la prenotazione anticipata perché il numero dei posti è limitato. Occorre provvedere personalmente alla biancheria da letto (sacco a pelo)e da bagno. Disponibile foresteria e servizi.

Per chi intendesse invece mettersi alla ricerca di B&B per il pernotto potrà indirizzare la propria ricerca verso il borgo di Castel del Monte.

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