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ESTADANZA 2013

Laboratorio estivo di danza popolare italiana

Edizione 2013 - XXX anno, 60° e 61° incontro

 

DALLA TARANTELLA ALLA SALTARELLA!
 Esplorare i balli nei loro contesti sociali e naturalistici


Fra Puglia e Abruzzo, entrambe terre del Regno delle Due Sicilie, i corsi quest'anno si muoveranno fra area della tarantella e area del saltrarello, due famiglie differenti ma "cugine" dell'etnodanza.

Gli estadanzini aggiungeranno alle sudate fatiche e ai piaceri del ballo, le fatiche di passeggiate nel verde del Parco Nazionale del Gran Sasso e di visite a città d'arte. La danza, il canto, la musica, le relazioni umane sono importanti lenti di osservazioni, sono gli specchi dell'anima profonda del mondo contadino, insieme al paesaggio naturale, che in molti luoghi è stato ben conservato, mentre altrove sono stati compiuti veri scempi da incoscienti e speculatori. Un viaggio coreutico, dunque, che continua, come una carovana che viaggiando e incontrando gente e luoghi, esplora balli nuovi, spesso del tutto ignoti alle giovani generazioni locali, ma soprattutto ciò che c'è dietro la danza, sul piano della cultura e della vita sociale locali. Il punto fisso resta l'insostituibilità dell'indagine sul campo, che ha estratto e documentato il ballare nelle feste degli anziani nei decenni scorsi (e talvolta anche adesso).

Chi viene a Estadanza in genere è invitato a spogliarsi di eventuali protagonismi esibizionistici ed impara ad ascoltare e ad ascoltarsi, a udire dialetti diversi, a guardare linguaggi corporei diversi, a ragionare di culture locali ed a compararle per meglio comprendere ogni pecularietà. Estadanza cerca anche di lavorare insieme alle amministrazioni, alle associazioni e agli studiosi locali per sensibilizzarli sul valore di ciascun patrrimonio, che va innanzitutto tutelato e conosciuto sotto molteplici aspetti, anche per un "turismo intelligente".

 

* * *

Didattiche diverse: dall'intrattenimento all'approfondimento

Calcolando che ogni edizione di Estadanza va dai 5 ai 9 giorni di durata, le 61 edizioni complessive sono come più di un anno intero di balli, lezioni e convivenze. Una lunga, talvolta gratificante o talvolta ingrata fatica per gli organizzatori, una duratura occasione di incontri e di apprendimenti per gli "Estadanzini". In questi anni sono state sperimentate metodologie diverse di didattica e di socializzazione: le prime annate negli anni '80 vedevano un'utenza con tanta voglia di stare insieme, di formare gruppo, scherzare, agire e sperimentare insieme. Poi nella prima metà degli anni '90, man mano che cresceva il numero dei centri di interesse e di coloro che si proponevano in ambiente urbano "insegnanti" di ballo popolare, Estadanza si è riempita di insegnanti e operatori del ballo italiano, che vedevano nelle danze riproposte - prelevate direttamente nei contesti tradizionali originari - una preziosa occasione per arricchire il proprio bagaglio professionale e rifornirsi di repertori da reinsegnare a irradiazione continua. Cogliendo questa nuova e crescente esigenza, è stata istituita dall'Ass. Taranta e dalla UISP Lega Danza la prima Scuola di Formazione per Insegnanti di Danza Popolare Italiana, che dal 1996 continua ad avere adesioni, a fornire varie discipline formative ed a produrre diplomati (finora di 1° e 2° livello). Le Estadanze di formazione sono divenute molto impegnative, dense di didattica e ultimamente anche organizzatrici di brevi esperienze di ricerca sul campo. Di fronte al dilagante consumismo del ballo popolare "urbano" e alle invasioni di fruitori del cosiddetto "ballo folk", Estadanza, elevando il livello scientifico, si è trasformata in una sorta di "Scuola di specializzazione" per lo studio e l'apprendimento del patrimonio etnocoreutico. Dopo il 25° anno di vita si è voluto tornare anche un po' alle origini: conoscere divertendosi, praticare comprendendo, educarsi osservando.
Estadanza è dunque un campo-scuola di studi demo-etno-antropologici applicati che si muove tra versioni impegnative e versioni più leggere, nelle quali, accanto ad attività didattiche di spessore, vi è anche la possibilità di divertirsi con attività ludiche, incontri, visite ambientali e turistiche e qualche bagno collettivo a mare.

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