Progetto CONCORDANZE
Accademia di Danza Etnica Abruzzese
di Pino Gala
VIII edizione: 2015-2016
"Alle radici e allo specchio”
RITORNO ALLE ORIGINI NELLE TERRE D’ABRUZZO
Il contesto dell’esperienza reale e il reinnesto della tradizione.
In un mondo in continua e rapida trasformazione, talvolta si sente il bisogno di tornare alle origini.
Le espressioni culturali hanno avuto sempre una fonte, un luogo di gestazione e di radicamento. Il carattere locale di certe arti popolari sono il frutto di contesti ristretti che sono stati per secoli cantieri di fabbricazione di idee e opere. Da alcuni decenni le periferie stanno diventando sterili a vantaggio di una creatività gestita da processi “globali” che assumono carattere mondiale a danno di una dinamica vitale a carattere locale. Vincono modelli espressivi forti e annientano gli esili flussi creativi dei paesi marginali.
Scuola di Formazione per Insegnanti di Danze Tradizionali della Calabria della Uisp Lega Danza (1° livello)
In collaborazione con la Federazione Italiana Tradizioni Popolari e l’Ass. Cult. Taranta
CASTROVILLARI (CS) 17-19 luglio 2015
Premessa
Nelle tradizioni popolari della Calabria predominava fino ai decenni scorsi la tarantella. Questa danza, articolata in forme e tipologie diverse a seconda delle zone, caratterizzava le numerose feste pubbliche e private che dal Pollino allo Stretto si distribuivano in ogni periodo dell’anno.
Nelle usanze regionali degli ultimi decenni si stanno verificando contemporaneamente fenomeni socio-antropologici importanti che devono far riflettere le varie comunità e le istituzioni culturali:
1) il ballo etnico locale, quello tramandato dagli anziani, è andato rarefacendosi in molte aree della regione, mettendo a serio rischio di estinzione un patrimonio coreutico plurisecolare;
2) più di recente la moda della pizzica pugliese (detta erroneamente ormai dappertutto “taranta”) è entrata nella moda giovanile e rimpiazza ormai in molte piazze le usanze coreutiche preesistenti;
3) fra tutte le varie tipologie di tarantelle calabresi quella “reggitana” si sta imponendo nei corsi didattici di danza popolare e nei vari festival di musica folk, soffocando le forme agropastorali locali e generando un’omologazione espressiva che si riduce a povertà culturale;
4) i gruppi folkloristici preposti a diffondere nelle piazze musiche e danze tradizionali, sempre più facilmente tendono a presentare come danze di tradizioni delle coreografie complesse e fortemente spettacolarizzate che nulla hanno dell’originale espressione locale.
Il sito dei balli tradizionali in Italia
Informazioni etnografiche, fonti storiche, notizie e analisi
sul ricco patrimonio della danza etnica in Italia.
Sito, attività e produzioni
dell'Associazione Culturale "Taranta" Tradizioni Popolari.
Testi, immagini e video coperti da copyright.
Il nuovo sito
Dal 1999 il nostro sito non aveva mai ricevuto un aggiornamento significativo e sostanziale. Fabbricato quasi in modalità domestiche, era ricco di informazioni ma difficile da perlustrare.
Elaborato prima da Jacopo Fornaini, poi riorganizzato con maquillage da Massimo Cappellaccio, per circa 3 lustri era rimasto un portale "passivo". Molto visitato attraverso i motori di ricerca e perché denso di dati, non poteva offrire quei vantaggi di un portale "attivo", che le nuove tecnologie oggi permettono, con la possibilità di multimedialità così necessaria, soprattutto quando si trattano discipline performative.
Le fonti per una storia del ballo popolare
Reperire notizie storiche attendibili su qualcuno dei numerosissimi balli della tradizione italiana attuale e passata è sempre un'impresa difficile e densa di agguati. Solo pochi addetti ai lavori sanno muoversi con cautela e circospezione. Finalmente è uscito un testo di ben 272 pagg. che propone complesse questioni di reperimento, vaglio e lettura critica delle scarse fonti letterarie, che permettono una ricostruzione storica, pur se parziale, di molti balli noti e meno noti delle varie regioni italiane.
Dal 1250 al 1850 sono stati estratti oltre 160 balli dall'oblio cui molti di loro sono stati destinati sinora, se ne riportano le citazioni e si analizzano le ragioni del disinteresse del mondo colto per il ballo rurale. Inoltre vi sono notizie sorprendenti sulle origini della tarantella, sui diversi balli adoperati nei secoli nel tarantismo e infine vi è uno spoglio etnocoreologico delle prime riviste di etnografia italiana.
Non mancano un'ampia bibliografia e un prospetto dei tanti balli riscontrati nello spoglio delle citazioni spesso attinte in una letteratura minore poco nota ai non addetti ai lavori. In tale palinsesto ad ogni ballo sono riportati in ordine cronologico gli autori che lo citano. Da questo studio l'orizzonte storico delle pratiche coreutiche dei nostri antenati l'esistenza di ogni ballo comincia ad essere meno fumoso ed incerto.
Tarantismo e Pizzica Pizzica: l'euforia e la mitificazione
La cura dei disagi psichici o fisici attraverso la musica e la danza ha sempre destato vivo interesse, perché significa percorrere strade diverse dalla medicina ufficiale e sancire l'esistenza di una pluralità di culture della sanità. Se poi si aggiunge - come nel tarantismo meridionale e nell'argismo sardo - la pregnante componente mitico-simbolica e magico-religiosa della taranta e della coreoterapia, allora il tema si fa persino affascinante; infatti per secoli il fenomeno ha "intrigato" molti medici, viaggiatori stranieri, artisti ed ecclesiastici, i quali, spinti dalla curiosità o per ragioni di studio, si sono recati in Puglia per constatare di persona il fenomeno.