Suoni di passi - CIAMPINO
Itinerari nella danza etnica italiana
Dal 21 gennaio inizia il terzo e ultimo ciclo del corso con i BALLI ABRUZZESI!
Fra il ‘600 e l’800 l’Italia fu percorsa dalla fervida moda europea del “Grand tour”: intellettuali, artisti, archeologi, nobili e borghesi venivano a visitare il “bel paese” e le sue meraviglie d’arte. Dai diari dei viaggiatori si sono costruiti luoghi comuni e un immaginario collettivo ancora oggi radicati nel mondo.
Tra le pagine dei diari v’erano anche accenni al folklore delle varie culture popolari italiane.
Negli ultimi 40 anni invece alcuni ricercatori hanno percorso tutta l’Italia per documentare canti, musiche e danze ancora rimaste nelle tradizioni locali. In questi quattro decenni molte espressioni sono scomparse, altre si sono trasformate, altre reinventate come tradizionali.
Con questo laboratorio si vuole proporre un viaggio ideale nel folklore musicale e coreutico delle varie regioni d’Italia, andando a mostrare, far conoscere e praticare balli, a volte scomparsi o rarefatti, proposti nelle forme originarie e corredate di documentari etnografici dei decenni scorsi.
Verranno insegnate varie tarantelle, pizziche, saltarelle e altri balli popolari campani, pugliesi e abruzzesi, il tutto a prezzi popolari!
Il sito dei balli tradizionali in Italia
Informazioni etnografiche, fonti storiche, notizie e analisi
sul ricco patrimonio della danza etnica in Italia.
Sito, attività e produzioni
dell'Associazione Culturale "Taranta" Tradizioni Popolari.
Testi, immagini e video coperti da copyright.
Il nuovo sito
Dal 1999 il nostro sito non aveva mai ricevuto un aggiornamento significativo e sostanziale. Fabbricato quasi in modalità domestiche, era ricco di informazioni ma difficile da perlustrare.
Elaborato prima da Jacopo Fornaini, poi riorganizzato con maquillage da Massimo Cappellaccio, per circa 3 lustri era rimasto un portale "passivo". Molto visitato attraverso i motori di ricerca e perché denso di dati, non poteva offrire quei vantaggi di un portale "attivo", che le nuove tecnologie oggi permettono, con la possibilità di multimedialità così necessaria, soprattutto quando si trattano discipline performative.
Le fonti per una storia del ballo popolare
Reperire notizie storiche attendibili su qualcuno dei numerosissimi balli della tradizione italiana attuale e passata è sempre un'impresa difficile e densa di agguati. Solo pochi addetti ai lavori sanno muoversi con cautela e circospezione. Finalmente è uscito un testo di ben 272 pagg. che propone complesse questioni di reperimento, vaglio e lettura critica delle scarse fonti letterarie, che permettono una ricostruzione storica, pur se parziale, di molti balli noti e meno noti delle varie regioni italiane.
Dal 1250 al 1850 sono stati estratti oltre 160 balli dall'oblio cui molti di loro sono stati destinati sinora, se ne riportano le citazioni e si analizzano le ragioni del disinteresse del mondo colto per il ballo rurale. Inoltre vi sono notizie sorprendenti sulle origini della tarantella, sui diversi balli adoperati nei secoli nel tarantismo e infine vi è uno spoglio etnocoreologico delle prime riviste di etnografia italiana.
Non mancano un'ampia bibliografia e un prospetto dei tanti balli riscontrati nello spoglio delle citazioni spesso attinte in una letteratura minore poco nota ai non addetti ai lavori. In tale palinsesto ad ogni ballo sono riportati in ordine cronologico gli autori che lo citano. Da questo studio l'orizzonte storico delle pratiche coreutiche dei nostri antenati l'esistenza di ogni ballo comincia ad essere meno fumoso ed incerto.
Tarantismo e Pizzica Pizzica: l'euforia e la mitificazione
La cura dei disagi psichici o fisici attraverso la musica e la danza ha sempre destato vivo interesse, perché significa percorrere strade diverse dalla medicina ufficiale e sancire l'esistenza di una pluralità di culture della sanità. Se poi si aggiunge - come nel tarantismo meridionale e nell'argismo sardo - la pregnante componente mitico-simbolica e magico-religiosa della taranta e della coreoterapia, allora il tema si fa persino affascinante; infatti per secoli il fenomeno ha "intrigato" molti medici, viaggiatori stranieri, artisti ed ecclesiastici, i quali, spinti dalla curiosità o per ragioni di studio, si sono recati in Puglia per constatare di persona il fenomeno.